Intervista ai DoomSword

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  1. Hypnotic State
     
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    Intervista ai DoomSword



    Dato che è da poco uscito il loro terzo album, che sta riscuotendo un ottimo successo di critica e pubblico in tutta Europa, colgo l'occasione per fare qualche domanda ai Doomsword, uno dei più noti gruppi metal italiani e riconosciuti "inventori" dell'epic-doom.
    Partiamo proprio da qui: credete che questa definizione caratterizzi bene la vostra musica, o sia solo una inutile etichetta per cataloghi musicali? Faccio questa domanda anche perché, a partire dal vostro primo full-lenght, il vostro sound ha subito una decisiva maturazione...


    "Già, è sicuramente vero che siamo maturati e cambiati. A dire il vero non badiamo troppo alle etichette ma ne riconosciamo l'utilità in campo giornalistico... poi noi riteniamo di suonare heavy metal ma questa è un'altra storia...
    Ora stiamo solo cercando di rimanere fedeli al nostro stile ma trovare un sound nostro, che dopo tre album c'è ed è riconoscibile... Metallo da battaglia, molto evocativo e frutto di passione per la storia e per ...la birra."

    Da dove traete le fonti ispiratrici per la vostra musica? C'è qualche libro, o film in particolare? E quali sono i vostri gruppi di riferimento?

    "Libri e film sicuramente. Per l'ultimo album è stata la storia a farla da padrona, di conseguenza non c'è altro che conti per ispirare i nostri brani. Per quanto riguarda le ispirazioni musicali posso menzionare assolutamente Ccandlemass e Bathory sopra tutti, poi Solstice e Solitude Aeturnus. Naturlamente il nostro background è fatto di Cirith Ungol, Manilla Road, Warlord e molti altri, che in qualche maniera saltano sempre e comunque fuori."

    Parliamo ora di "Let Battle Commence", l'ultima vostra fatica musicale. Come giudicate il risultato finale? E come vi piace presentarlo ai lettori di Disintegration?

    "Let Battle Commence è un disco epico. E' necessario che una volta presentato un qualsiasi disco dei DoomSword si dica la parola epico. Miriamo ad essere la band più epica in circolazione, è la nostra idea di base.
    Siamo molto contenti del risultato finale, non credo ci si possa lamentare di nulla di quel che abbiamo realizzato.
    Siamo una band in continua evoluzione e stiamo cercando di prestare sempre maggiore attenzione anche al lato sonoro delle nostre produzioni, ora che il nostro sound si è fatto un poco più aggressivo."

    Leggo nelle note di copertina che l'album vuole essere, parole vostre, "una apologia di uno dei pochi trionfi pagani sui cristiani". Cosa si cela dietro questa affermazione? Certamente si tratta di una frase assai meditata, tenuto conto del lavoro che si intravede dietro "Let Battle Commence"... avete perfino tradotto alcuni versi delle vostre canzoni in antico danese!"

    "Lo è. è una frase molto meditata. Sta dietro alla nostra voglia di evidenziare il grande problema della storia, che è la conoscenza degli eventi tramite le sole fonti cristiane. Storicamente l'assedio di York non è stata una grande conquista, né un trionfo. Ma abbiamo voluto dare la nostra versione dei fatti per far capire come gli eventi possano prendere pieghe differenti a seconda di chi li racconta. Insomma provate a immaginare un marziano che pretende di conoscere la vita politica italiana guardando solo il telegiornale di Emilio Fede. Questo è ciò che è successo a noi fin'ora..."

    Pensate che i continui cambi di formazione abbiano fatto male al sound di "Let Battle Commence" ed alla stabilità della band? Avete registrato tre album con organici sempre diversi... personalmente, credo che al vostro ultimo lavoro manchi soprattutto il drumming di Grom, che ha suonato la batteria in "Resound the Horn"...

    "Ogni album è ritratto della vita artistica della band nel momento in cui è stato creato. Grom non avrebbe mai potuto suonare LBC così come Wrathlord avrebbe completamente stravolto lo stile di RTH. Se devo dire la verità non cambierei una virgola di nessuno dei due album, anche se ritengo Wrathlord il miglior batterista che abbiamo avuto, non lo avrei voluto su RTH, a causa del suo stile molto più violento.
    Per quanto riguarda altri cambi poi, la cosa è piuttosto complicata. Rimanendo il principale compositore fin'ora, lo stile è sempre stato chiaro e diretto, a cambiare è piuttosto l'approccio dei vari musicisti. A ogni modo, evoluzione è una parola per niente sconosciuta ai DoomSword."

    Avete appena concluso il vostro primo "vero" tour, dopo tanti problemi negli anni passati ad esibirvi dal vivo... come mai?

    "Problemi? Scelta vorrai dire. Non ho mai voluto suonare dal vivo per molteplici ragioni, ma una volta rotto il ghiaccio con i Manilla Road, abbiamo deciso di dare un altro taglio alla nostra vita artistica. L'attività live è la risposta più responsabile di un gruppo a un'etichetta che li promuove e supporta pienamente. Finché Dragonheart lavora così con noi, a nostra volta noi ci sentiamo di ricompensarli così, con degli show che, chi ci ha visti può testimoniarlo, sono a dir poco imponenti. Sono stato molto contento di scoprire che i DoomSword sono una vera e propria macchina da palco."

    Sempre sul tour: quasi tutte le date sono in Germania... siete anche voi convinti (come Morby dei Domine, ad esempio) che l'Italia sia decisamente ingrata nei confronti dei suoi gruppi metal, che devono necessariamente cercare fortuna nell'Europa continentale?

    "Assolutamente si. Ad Aprile, se tutto va bene, avremo suonato un totale di circa 40-50 show nella nostra carriera. Solo 2 in Italia.
    Chi ha voglia di far andare la propria boccuccia dando dei vittimisti agli italiani lo faccia pure, noi andiamo dove ci chiamano, e questi sono i dati. è anche vero che alcune date in Italia sono state declinate perché coincidenti con festival all'estero, ma non imputerei queste cifre alla sfortuna in ogni caso."

    Potete parlarci un pò di Sacred Heart, il vostro nuovo chitarrista, che avrà il difficile compito di rimpiazzare Guardian Angel II?

    "Sacred Heart non ha rimpiazzato GA II, ma piuttosto occupa adesso un ruolo che non abbiamo mai avuto. GA II ha sempre avuto enormi problemi di tempo, per i suoi progetti, e non ha mai potuto dedicarsi alla band pienamente. Siamo amicissimi e gli auguriamo tutto il bene possibile, lui stesso è stato tanto responsabile da dirci che non poteva andare avanti con noi e ha cercato qualcuno al suo livello da proporci.
    Sacred Heart lavorerà per la prima volta alla composizione dei nuovi pezzi, dando nuova energia, aggiungendo una mano nuova alla nostra musica. Tecnicamente è più che preparato, chi lo ha visto lo conferma.
    Ciò che più conta è diventato velocemente nostro amico e compagno d'armi entrando completamente nello spirito, arrivando anche a imparare a bere birra eheh!! Non ci si sta nei DoomSword se vai avanti a Coca Cola..."

    Se doveste presentare la vostra musica a chi non vi conosce, quale canzone suggerireste? C'è insomma una vostra composizione che simboleggia al meglio il vostro sound e le vostre idee musicali?

    "Credo Onward into Battle. è un inno, un pezzo assolutamente orgoglioso, pesante e melodico allo stesso tempo.
    Credo sia anche la nostra canzone più famosa a causa del suo refrain basato sull'urlo "March!!", che soprattutto dal vivo unisce tutti sotto uno stesso grido e uno stesso spirito."

    Prossimi progetti? Cosa c'è nel futuro dei Doomsword?

    "Essere riconosciuti come la band più epica del mondo."

    Lascio a voi la conclusione dell'intervista... io vi saluto e arrivederci dal vivo!

    "Stay Viking and Skål! Hail a te e grazie per l'intervista, i vichinghi delle terre del sud salutano i lettori di disintegration..."


    Tratto da: Disintegration
     
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0 replies since 25/10/2009, 21:12   27 views
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